
“Isolato o vaccinato”. La campagna “strong” dei medici comaschi (contro le bufale web)

I vaccini sono una delle armi più efficaci e sicure per la prevenzione delle malattie infettive. E per sensibilizzare l’opinione pubblica e ribadire l’importanza delle vaccinazioni, l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Como è sceso in campo per il terzo anno consecutivo con la campagna di comunicazione sociale “Ascolta il consiglio del tuo medico: vaccinati!”.
In vari punti della città di Como e Provincia sono stati affissi manifesti dove campeggiano le immagini di bambini e la frase “Isolato …..o vaccinato” con lo scopo di sensibilizzare i cittadini.
“E’ necessario tenere alta la percezione del rischio – commenta Gianluigi Spata, Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Como e medico di famiglia – e soprattutto diffondere il messaggio chiaro e semplice che la pratica vaccinale è per il bene comune, a tutela anche di tutti coloro che non possono vaccinarsi perché affetti da patologie che controindicano la vaccinazione”.
Nel 2017 sono stati 5402 i casi segnalati di morbillo con 4 decessi; le nuove rilevazioni dell’Istituto Superiore di Sanità hanno evidenziato che al 30 settembre 2018 i casi di morbillo sono stati 2.295 che, confrontati allo stesso periodo del 2017 ( 4617 casi) hanno evidenziato una diminuzione del 50% . I dati relativi alla nostra regione, per lo stesso periodo, hanno dimostrato un netto miglioramento passando da 762 casi nel 2017 a 149 casi nel 2018. In Europa purtroppo nei primi sei mesi del 2018 si sono registrati 41.000 casi di morbillo con 37 decessi a fronte dei 23.000 casi di tutto il 2017.
“I dati sopra riportati – prosegue Spata – sono sicuramente confortanti per la situazione del nostro Paese e sono da attribuire all’aumentata copertura vaccinale dovuta anche all’introduzione dell’obbligatorietà delle vaccinazioni oltre che a una continua campagna di sensibilizzazione al problema; ora sarebbe molto pericoloso abbassare la guardia perché si tornerebbe a sottovalutare i rischi e le complicanze che possono provocare tale patologia. Bisogna mantenere alta l’attenzione, perché comunque 2.300 casi al 30 settembre 2018 sono sempre un numero importante”.
L’iniziativa è giunta al terzo anno raccogliendo molti consensi.
“La campagna di corretta informazione vaccinale deve continuare – informa Daniele Lietti, Direttore U.O. di Pediatria Ospedale Valduce e Consigliere dell’Ordine – ricordiamo che le vaccinazioni non sono solo la scelta migliore per noi stessi ma anche un doveroso gesto di solidarietà nei confronti dei bambini che, perché troppo piccoli o malati, non possono essere vaccinati”.
La campagna di quest’anno si rivolge soprattutto ai bambini.
“Quest’anno ci siamo concentrati sui bambini – aggiunge Marina Russello, consigliere e coordinatrice della commissione aggiornamento dell’Ordine – per fare in modo che nei genitori cresca la consapevolezza che quel semplice gesto della vaccinazione sia un bene per il proprio figlio e per la collettività. Abbiamo anche voluto richiamare l’importanza del ruolo del medico curante che deve essere l’unico punto di riferimento per il cittadino. Può essere pericoloso, infatti, imbattersi nelle false notizie del web”.
«Bimbi isolati senza vaccino» L’avvertimento dei medici
L’ultimo caso in Puglia, una bimba ha contagiato otto persone . «I vaccini servono. Lo dice la scienza, lo dicono i virologi e gli immunologi. Ci si deve vaccinare per il proprio figlio ma anche per gli altri. Guardiamo a quello che è appena successo a Bari». Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri, ha presentato ieri la nuova campagna pro vaccinazione dell’associazione. I manifesti, dove campeggiano le immagini di bambini e la frase “Isolato… o vaccinato”, saranno affissi a Como, a Cantù ed Erba. Il riferimento a Bari è agli otto casi di morbillo registrati in questi giorni. «Bisogna vaccinarsi e non c’è flessibilità che tenga. Il virus non è flessibile, va dove deve andare – prosegue Spata – e le complicanze del morbillo possono essere mortali».
Nel 2017 in Italia sono stati 5402 i casi segnalati di morbillo; per il 2018 le ultime rilevazioni dell’Istituto Superiore di Sanità hanno evidenziato che da gennaio a settembre sono stati 2295, 149 dei quali in Lombardia (nel 2017 erano stati 762). Per numero di malati la nostra regione, al momento, è al quinto posto dopo Sicilia, Lazio, Campania e Calabria. Dal 2017 ad oggi i decessi sono saliti a 12, l’ultimo a Trieste lo scorso ottobre ha riguardato un paziente di 70anni, immunodepresso, deceduto per complicanze respiratorie. Ats Insubria nel 2018, fino a luglio, ha registrato 20 casi di morbillo, di cui 14 residenti nel territorio di Como e 5 di Varese.
«I dati sono confortanti e sono da attribuire all’aumentata copertura vaccinale dovuta anche all’introduzione dell’obbligatorietà oltre che a una continua campagna di sensibilizzazione – prosegue Spata – Ora sarebbe molto pericoloso abbassare la guardia, in quanto si tornerebbe a sottovalutare i rischi e le complicanze di tale patologia. È necessario tenere alta la percezione del rischio e soprattutto diffondere un messaggio chiaro e semplice che la pratica vaccinale è per il bene comune, a tutela anche di coloro che non possono vaccinarsi». La campagna comasca, patrocinata anche da Fnomceo, la federazione degli Ordini, è alla terza edizione.
«Quest’anno ci siamo concentrati sui bambini – osserva Marina Russello consigliere e coordinatrice della commissione aggiornamento dell’Ordine – per fare in modo che nei genitori cresca la consapevolezza che quel semplice gesto sia un bene per il figlio e per la collettività, ma abbiamo anche voluto richiamare l’importanza del ruolo del medico curante che deve essere l’unico punto di riferimento per non rischiare di imbattersi nelle false notizie del web».
«Non dobbiamo accontentarci del miglioramento dei dati – aggiunge Daniele Lietti, già primario di Pediatria del Valduce – la campagna deve continuare. Le vaccinazioni sono la scelta migliore, ma anche un doveroso gesto di solidarietà nei confronti di chi, perché piccoli o malati, non possono essere vaccinati». Vaccinarsi contro le malattie infettive, quindi, e contro l’influenza, altra malattia che nei pazienti cronici può portare alla morte.