Marketing saving lives

Esempi di tecniche applicate con successo per combattere flagelli letali

Mascherine Miroglio

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Dal tessile alle mascherine per il Coronavirus: il caso Miroglio

Il gruppo (moda) Miroglio produrrà 100 mila mascherine al giorno

di Selene Oliva17 marzo 2020

Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha riportato l’attenzione sulla necessità di avere le mascherine, spiegando che allo stato attuale dei fatti solo in Italia ne servono 90 milioni al mese. Una richiesta particolarmente elevata che si scontra con un’offerta contenuta. 

In tempo di emergenza e di crisi, Miroglio Fashion non ha solo chiuso i suoi 900 punti vendita ( #iorestoacasa) e convertito il lavoro amministrativo in smart working ma ha deciso di attivare una rete produttiva con i suoi partner dislocati in tutto il Paese al fine di riuscire a realizzare delle mascherine nel minor tempo possibile: al momento si stimano 100 mila al giorno.

Solo dopo poche ore dall’appello della Regione Piemonte, nella serata dell’11 Marzo, Miroglio ha presentato un prototipo nel rispetto delle direttive sanitarie locali: dopo i controlli, è subito partita la produzione. Il primo lotto di 100 mila è stato consegnato all’Unità di Crisi, già sabato 14 Marzo, per aiutare la Protezione Civile in stato di emergenza.

Nel dettaglio non si tratta di mascherine usa e getta, ma grazie a un particolare trattamento antigoccia – effettuato interamente presso lo stabilimento Miroglio Textile di Govone -, il prodotto in cotone STEFF ed elastane, si può utilizzare fino a dieci volte.

A seguire il suo esempio anche altre altre aziende, come Zara e il gruppo Plissé, quest’ultimo a capo dei marchi Made in Italy Beatrice .b, Sfizio e Smarteez.

Il Gruppo Miroglio avvia la produzione di mascherine chirurgiche.

Miroglio prosegue nel progetto di diversificazione industriale e amplia l’offerta con le sue nuove mascherine chirurgiche, dispositivi medici marchiati CE.

Il Gruppo Miroglio, già dal mese di marzo impegnato a fronteggiare con rapidità la grande richiesta di mascherine facciali da parte di istituzioni e cittadinanza, prosegue nel proprio intento di mettere a disposizione know how ed esperienza industriale per combattere l’emergenza Covid e inizia la produzione di mascherine chirurgiche.

Continua così il percorso di diversificazione produttiva del gruppo, attraverso un ampliamento industriale che vede nascere presso lo Stabilimento di Pollenzo – Bra (Cuneo) – un nuovo reparto d’eccellenza per la produzione automatizzata delle mascherine in un ambiente a carica batterica controllata.

Le mascherine chirurgiche Miroglio sono Dispositivi Medici monouso (Classe I – Tipo II), prodotti in Italia in conformità alla Direttiva 93/42/CEE, marchiati CE e imbustati singolarmente. Grazie ai due strati di tessuto TNT da 80 grammi/m2 da cui sono composte, le mascherine hanno un’efficienza di filtrazione batterica superiore al 98%.

Grazie alla propria business unit M360, specializzata nelle attività integrate di sourcing, prototipia e confezionamento lungo tutta la catena del valore, oggi il Gruppo Miroglio è in grado di produrre e distribuire 40.000 mascherine chirurgiche in TNT al giorno, sfruttando appieno il nuovo impianto in funzione a Pollenzo. Entro il mese di luglio Miroglio si doterà di una seconda linea produttiva e porterà la propria capacità a 100.000 mascherine chirurgiche giornaliere, dando vita così ad un progetto destinato a proseguire anche una volta superato l’attuale periodo di emergenza.

“Grazie all’impianto già in funzione e alla nuova linea che presto inaugureremo – dichiara Stefano Mulasso, responsabile business unit M360 – prevediamo di produrre dai 7 ai 10 milioni di mascherine chirurgiche entro fine anno. 500.000 mascherine saranno destinate ai dipendenti del Gruppo Miroglio che lavorano presso le sedi e i nostri 900 punti vendita, mentre le altre potremo distribuirle sul mercato ad un prezzo inferiore ai 50 centesimi l’una”.

I Dispositivi Medici, già in distribuzione, saranno destinati inizialmente alle realtà istituzionali e industriali che ne faranno richiesta, al mondo della GDO e ai canali specializzati nella distribuzione di prodotti farmaceutici.

Per informazioni di carattere tecnico e commerciale, è a disposizione l’indirizzo e-mail dedicato: mteam@miroglio.com

Coronavirus, il gruppo Miroglio di Alba produrrà le mascherine per il Piemonte

11 Marzo 2020

Saranno gli stabilimenti della Miroglio Group di Alba a produrre le mascherine in tessuto ad uso sanitario che necessitano per l’emergenza coronavirus covid19 in Piemonte. L’ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, dopo che l’azienda albese ha confermato la possibilità di rispondere alle esigenze espresse dall’Unità di crisi, nei tempi (immediati) e nei modi richiesti. «Ringrazio di cuore la disponibilità dell’azienda, che ha prontamente risposto al nostro appello – dichiara l’assessore Icardi –, in primo luogo per merito dell’interessamento di Giuseppe Miroglio. Le mascherine da mettere a disposizione di ospedali, operatori sanitari, farmacie e contagiati in isolamento domiciliare sono diventate un bene di prima necessità. C’è carenza di questi dispositivi di sicurezza in tutto il mondo e anche il Piemonte vive drammaticamente questa emergenza. Le mascherine che fornirà la Miroglio Group, tra l’altro, hanno il vantaggio di essere riutilizzabili, in quanto lavabili almeno una decina di volte, a differenza delle comuni mascherine usa e getta. Sul piano economico, l’operazione è resa possibile grazie anche alla straordinaria sensibilità dei due Distretti Rotary del Piemonte,  che hanno garantito il sostegno economico dell’iniziativa ed ai quali va la riconoscenza della Regione».

Sul piano operativo, Miroglio Group sarà in grado di fornire le prime 15 mila mascherine già da sabato. A regime, dovrebbe produrre 25 mila mascherine al giorno, in esclusiva per il Piemonte. Sono in corso le verifiche per la certificazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità. Miroglio Fashion ha attivato con la massima urgenza una rete produttiva con i suoi partner in tutta Italia.

«Sul piano produttivo – dicono dalla Regione-, il trattamento antigoccia verrà effettuato interamente nello stabilimento Miroglio Textile di Govone. Grazie alla percentuale di elastan e alla sua speciale  struttura, il tessuto elastico delle mascherine tende ad aderire alla superficie con cui è in contatto».

La mascherina verrà totalmente prodotta presso gli stabilimenti italiani, partner di Miroglio Fashion srl.

L’azienda annuncia di essere in grado di produrre 600 mila mascherine in due settimane, equivalenti a 6 milioni di utilizzazioni.

Miroglio converte la produzione e confeziona mascherine

Il gruppo tessile Miroglio di Alba ha accolto il disperato appello lanciato dall’assessore regionale della sanità Piemonte e converte la produzione per fornire subito mascherine protettive che produce nello stabilimento di Govone..

Micaela

Miroglio mascherine covid

Gruppo Miroglio si è dimostrato geniale raccogliendo la richiesta della Regione Piemonte. A costo zero in pochissimi giorni ha progettato una mascherina alternativa, ha riconvertito la propria produzione e da lunedì 16 marzo sarà in grado di produrre 75.000 pezzi al giorno. Complimenti a questa azienda.
Come riporta la pagina torinese di Repubblica, sono in consegna le prime 25 mila mascherine su una prospettiva di 600 mila da raggiungere in pochi giorni.

Il tessuto, prodotto nello stabilimento di Govone, è stato impregnato in una speciale resina, e confezionato per proteggere il personale sanitario della Regione impegnato negli ospedali e contro il Covid-19.

«Una storia semplice – afferma l’amministratore delegato del gruppo Alberto Racca –. Dovevamo fare qualche cosa per rispondere all’appello della Regione, e in pochi giorni ci siamo riusciti, mettendo insieme idee e competenze diverse. Nel giro di quarantotto ore abbiamo fatto il prototipo. Una volta testato e validato, dopo il via libera della Regione, lo abbiamo messo subito in produzione.»

L’obiettivo di 600mila mascherine è per soddisfare il primo fabbisogno della Regione.  Ma già giungono moltissime richieste senza soluzione di continuità.

«Ci fermeremo solo quando l’emergenza non sarà rientrata» aggiunge Racca.

Produzione convertita

Il marchio Miroglio famoso in tutto il mondo non è immune alla crisi del coronavirus. L’attività si sta riducendo, colpa degli ordini che saltano, dei punti vendita chiusi, della crisi globale, ma la macchina che produce lo speciale cotone per le mascherine, nello stabilimento di Govone, va avanti a pieno ritmo.

Si tratta di un cotone elastan non trattato con pesticidi, che subisce il trattamento anti-goccia, per far scivolare via pure le particelle di saliva.
L’idea è venuta pensando ai trattamenti dei tessuti tagliati e confezionati per le creazioni dei marchi Miroglio Fashion.

«Se funziona per qualsiasi goccia, funziona pure per le droplet che escono dalla bocca quando si parla o si starnutisce» – affermano in stabilimento. Così è nata la mascherina, dal design semplice, realizzata insieme anche agli atelier partner della Miroglio.

Il cotone si impregna di questa speciale resina che fa da schermo alle gocce sul tessuto, dopo che viene riscaldato per un minuto a 150° C, creando un film duraturo e protettivo. Non si tratta di scudi di cotone usa e getta, che vengono buttati dopo poche ore. Sono mascherine lavabili con acqua e disinfettante. Una volta asciugate è sufficiente passarle sotto il ferro da stiro per ricreare lo scudo di resina protettiva. Secondo i test si possono riutilizzare fino a dieci volte.
È stato Giuseppe Miroglio, vicepresidente del gruppo, a sostenere l’operazione insieme al Rotary Club. Sulle mascherine sono al lavoro, tra tutto, una cinquantina di persone.

Un modello che potrebbe replicarsi altrove pur di avere la tecnologia e le materie prime. Le mascherine Miroglio non sono infatti protette da marchio proprio per lasciare libera la produzione.