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Granarolo per Immuni

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Granarolo promuove in etichetta l’app Immuni

CorNaz26 Marzo 2021

L’app Immuni entra nelle case degli italiani sui cartoni e sulle bottiglie di latte Granarolo e il ministro della Salute, Roberto Speranza, scrive per ringraziare il colosso bolognese. Sulle confezioni dei prodotti, infatti, compaiono il logo dell’app per il tracciamento dei casi di coronavirus, e un Qr code che consente di scaricare l’applicazione sul cellulare.

SPERANZA: “IL PIÙ PICCOLO MESSAGGIO PUÒ FARE LA DIFFERENZA”

“A tutta Granarolo voglio inviare un ringraziamento particolare per l’iniziativa spontanea, lanciata su larga scala per aiutare le istituzioni nel promuovere l’utilizzo dell’app Immuni”, si legge nel messaggio inviato dal ministro al presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari.

“Quanto più se ne diffonderà l’uso, tanto più questa app diventerà uno strumento importante per aiutarci a scoprire se siamo entrati in contatto con un positivo e a prendere le opportune precauzioni interrompendo la diffusione del virus. Anche un messaggio sulla bottiglia del latte può fare la differenza”, sottolinea Speranza come riferisce la Dire (www.dire.it).

“Nella battaglia al Covid-19 è fondamentale l’apporto che ogni singolo può fornire per spezzare la catena del contagio. Lo fa ciascuno di noi, osservando comportamenti individuali corretti, e lo fa chiunque contribuisce a promuovere abitudini utili”, aggiunge il ministro.

Granarolo sostiene la diffusione dell’app Immuni

È partita un’iniziativa di sensibilizzazione al fianco del Ministero per l’Innovazione e del Ministero della Salute: sulla bottiglia di latte un QR Code per scaricare la app Immuni

Bologna, 25 Novembre 2020 – Granarolo S.p.A. ha deciso di sostenere la diffusione di Immuni, l’applicazione per la notifica di esposizione al rischio di contagio da Covid-19 realizzata dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione e gestita dal Ministero della Salute. Su circa 10 milioni di bottiglie di latte che ogni mese vengono commercializzate, a partire dal 6 novembre compare in etichetta un QR Code che consente di scaricare l’applicazione “Immuni”. 

In questa nuova fase dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19, Granarolo fa così appello al senso di responsabilità di ciascuno ai fini del contenimento del contagio. A partire da novembre sulle etichette di tutti i formati (500ml, 1L, 1,5L) delle referenze di latte fresco e alto pastorizzato a marchio Granarolo – Latte Fresco Alta Qualità, Latte Fresco Piacere Leggero, Latte Più Giorni Intero, Latte Più Giorni Parzialmente Scremato – compare il logo della app Immuni e il QR Code. 

“Abbiamo deciso di dare una mano in un frangente di grande delicatezza per il Paese mettendoci a disposizione del Governo con l’elemento più prezioso che abbiamo, la nostra etichetta, che ogni giorno entra nelle case di milioni di italiani per accompagnare il rituale della colazione”, ha commentato Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo. “Immuni è uno strumento importante per monitorare e limitare i contagi sempre più numerosi. I nostri consumatori potranno scaricare con un semplice cellulare la App, nella speranza di un prossimo ritorno alla normalità”. 

Sviluppata nel pieno rispetto della normativa italiana e di quella europea sulla tutela della privacy, l’app Immuni si può scaricare sui cellulari in tutta Italia (https://www.immuni.italia.it/) e si propone come un aiuto tecnologico per limitare la diffusione del virus COVID-19, contribuendo a tutelare noi stessi e le persone vicine o che incontriamo quotidianamente. Il suo impiego è volontario. Attraverso l’app gli utenti di telefoni cellulari ricevono notifica di eventuali esposizioni al virus. L’app scambia codici alfanumerici degli utenti, non registra nominativi e altri elementi che possano ricondurre all’identità della persona positiva o di chi abbia ricevuto notifiche. 

Recentemente Immuni ha ampliato il suo raggio d’azione ed è diventata interoperabile con le applicazioni di notifica di esposizione al rischio di contagio adottate dagli altri Paesi europei e che utilizzano analoga tecnologia. L’Italia, insieme a Germania e Irlanda, fa parte del primo gruppo di Stati dell’Unione ad aver avviato l’interoperabilità delle applicazioni, resa possibile grazie all’impegno della Commissione europea.