La Primula di Boeri: i dettagli del progetto del Padiglione a forma di fiore
L’architetto Stefano Boeri, su richiesta del Commissario Straordinario Domenico Arcuri ha elaborato, insieme a un team di consulenti, il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione anti-Covid-19: i dettagli dei Padiglioni a forma di Primula.
15.12.2020
L’architetto Stefano Boeri, su richiesta del Commissario Straordinario Domenico Arcuri ha elaborato, insieme a un team di consulenti, il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione anti-Covid-19: i dettagli dei Padiglioni a forma di Primula.
L’architetto Stefano Boeri, su richiesta del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha elaborato, insieme a un team di consulenti e a titolo gratuito, il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione anti-Covid-19.
Una proposta integrata che prevede il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino e un totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici.
I Padiglioni a forma di fiore nelle principali piazze del Paese
I 1.500 padiglioni temporanei che serviranno per vaccinare gli italiani saranno contraddistinti da una primula una rosa e verranno allestiti nelle principali Piazze italiane.
Come evidenziato dall’architetto Stefano Boeri, è stata scelta l’immagine della primula per «creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri».
La proposta di Boeri, approvata nelle sue linee generali è ora in fase di ulteriore definizione.
“L’Italia rinasce con un fiore”: i dettagli dei padiglioni sostenibili
Il concept si ispira alla primula, filo conduttore di tutti gli elementi della campagna tanto da costituire la matrice della pianta circolare dei padiglioni destinati alle piazze italiane che sbocceranno, quindi, visivamente con un fiore.
A questo elemento si ispira anche il pay-off della campagna identitaria: “L’Italia rinasce con un fiore”.
La struttura circolare del padiglione, smontabile e ri-assemblabile, poggerà su una pedana in legno prefabbricata utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. Lo scheletro portante sarà realizzato in legno strutturale.
Il rivestimento esterno sarà realizzato con materiale tessile composto dall’accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili, mentre la copertura ospiterà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per soddisfare il fabbisogno dell’intero padiglione.
Le partizioni interne degli spazi saranno realizzate con sistemi prefabbricati in tessuto, anch’essi caratterizzati da leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza.
L’organizzazione degli spazi interni del padiglione prevede sia gli spazi necessari per la somministrazione del vaccino che quelli per l’accettazione e l’attesa dopo la vaccinazione. Il nucleo centrale del padiglione circolare è invece adibito a zone di servizio per gli operatori (back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc).
Gli elementi che caratterizzano il layout interno dei padiglioni verranno declinati anche nei punti di somministrazione individuati all’interno di strutture ed edifici già esistenti.
Hanno collaborato al progetto:
Animazione: Lucio La Pietra
Il Padiglione per il piano vaccini anti Covid-19 in legno strutturale
Stefano Boeri Architetti
Stefano Boeri Interiors
Coordinamento: Maria Chiara Pastore
Team di progettazione: Francesca Cesa Bianchi, Giorgio Donà, Marco Giorgio, Corrado Longa, Jacopo Abbate, Pietro Chiodi, Maria Lucrezia De Marco, Federico Godino, Anastasia Kucherova, Simone Marchetti, Esteban Marquez, Martina Mitrovic
Consulenti: Progetto grafico: anchora, Mario Piazza
Materiali e tecnologia: Ingrid Paoletti Energia e impianti: Niccolò Aste
Video: The Blink Fish
Presentato il concept comunicativo e architettonico “L’Italia rinasce con un fiore”, realizzato gratuitamente da Stefano Boeri Architetti.
16 Dicembre 2020

Per la campagna di vaccinazione anti Covid-19 prevista per i prossimi mesi, l’architetto Stefano Boeri, coadiuvato da un team di tecnici e professionisti, ha elaborato a titolo gratuito il progetto architettonico e comunicativo. L’idea è stata presentata nei giorni scorsi al Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, il dott. Domenico Arcuri e ha previsto: il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto architettonico dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane; e un agile totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici.
Durante la presentazione del concept l’architetto Stefano Boeri ha dichiarato:
“Abbiamo voluto, grazie all’immagine di un fiore primaverile, una primula, creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri.”
Il concetto del fiore e la scelta strutturale
Il fiore scelto per la campagna è la primula che, sbocciando per primo dopo il lungo inverno, annuncia il risveglio della primavera. La matrice della pianta circolare dei padiglioni ricorda proprio il fiore. Questi saranno presenti nelle piazze italiane dove la forma sarà ben visibile dall’alto, essendo disegnato in grandi dimensioni sulla superficie delle loro coperture e anche su pareti laterali e totem. La struttura circolare del padiglione, smontabile e ri-assemblabile, poggerà su una pedana in legno prefabbricata utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. Lo scheletro portante sarà realizzato in legno strutturale.

Il rivestimento esterno sarà realizzato con materiale tessile composto dall’accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili. La copertura ospiterà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per soddisfare il fabbisogno dell’intero padiglione. Le partizioni interne degli spazi saranno realizzate con sistemi prefabbricati in tessuto, anch’essi caratterizzati da leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza.
L’organizzazione degli spazi interni del padiglione prevede sia gli spazi necessari per la somministrazione del vaccino che quelli per l’accettazione e l’attesa dopo la vaccinazione. Il nucleo centrale del padiglione circolare è invece adibito a zone di servizio per gli operatori (back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc).

Gli elementi che caratterizzano il layout interno dei padiglioni verranno declinati anche nei punti di somministrazione individuati all’interno di strutture ed edifici già esistenti.
La primula di Boeri doveva essere pensata da un artista | Artribune
17/12/2020

Sul gazebo di Stefano Boeri non avrei mai voluto scrivere niente, nel senso che mai avrei pensato che si arrivasse a tanto mentre la gente muore, perde lavoro, sogni, speranze e desideri. Proprio i sogni, le speranze e i desideri sono il centro nevralgico e dialettico di questa maledetta riflessione che non avrei mai voluto fare ma che, mio malgrado, mi si strozza in gola. Perché sappiamo ormai da anni, e non solo perché ogni giorno io e i miei compagni di strada ci cimentiamo in queste attività, ma perché da un secolo esiste un’arte che comprende, mentre chi osserva viene compreso, che per costruire un simbolo unitario e identitario esistono modi e strumenti di partecipazione emotiva che, ben oltre lo scarso potere indagatorio dei sondaggi, può darci il senso dell’immaginario collettivo, la percezione quasi corretta dei bisogni di una comunità. Estrarre bisogni inconsci o non esprimibili a parole, quelli che poi ci tengono in vita, è sempre stato know how degli artisti. Naturalmente la politica di serie A lo sapeva bene, non a caso le nostre città d’arte sono piene di tesori inestimabili, forme che parlano al cuore e alla mente e che favoriscono la crescita, l’accoglienza, il benessere, le economie neuronali da millenni e che ancora oggi attraggono visitatori e investitori da tutto il mondo.
LA PRIMULA DI BOERI: UN’OCCASIONE SPRECATA
Questa del Covid era l’occasione per riunificare l’Italia sotto il segno, anzi il simbolo, della cultura, della visione, dell’arte come dispositivo di senso comune. Non nel senso di come lo ha interpretato Boeri: comune non vuol dire banale, perché una primula, per chi non avesse l’esperienza e il senso critico di approfondire i diversi punti di vista visivo-filosofici sulle cose (seme stesso della cultura), non interpreta e non risolve la complessità e la difficoltà del momento, e soprattutto descrive un fiore che puoi vedere con i tuoi occhi in natura. Non un bisogno, una paura da superare, il coraggio e la speranza da ritrovare, la strumentazione emotiva necessaria a risolvere la crisi. Una primula è un’immagine banale e furba per entrare nelle grazie del popolo che, a ragione, oggi vuole solo andare avanti, e il fiore serve ad alimentare, assecondare e non affrontare la mediocrità su cui il Covid è nato; l’indifferenza culturale delle masse.
Rinunciare alla ricerca di un simbolo nuovo, come dice Luigi Prestinenza Puglisi, che tragga spunto e matrice dall’identità italiana, dal problema contingente, dalle soluzioni possibili e dal coraggio di essere di nuovo uniti, è mestiere di chi vuole solo alimentare il proprio ego e, conseguentemente, i propri incarichi governativi. I veri artisti, i veri architetti, i veri designer sanno fare problem solving interrogando l’anima di un popolo, prima con gli strumenti dell’arte e poi creando simboli di nuova generazione che quindi saranno davvero di tutti, perfettamente funzionanti e funzionali, che trasmettano in una sola immagine tutti gli elementi di cui c’è bisogno ora, unendo milioni di cuori in un solo oggetto identitario e riconosciuto da tutti. In cui riconoscersi e ritrovarsi. È quello che tutti chiamate genialità quando ve lo trovate di fronte. Guardate quel gazebo: lo trovate geniale?
“Lo chiamano Made in Italy ma non sanno da dove arriva e come proteggerlo, lo stanno regalando e relegando al mercato della politica, perdendo un’occasione storica di generare identità risolutiva, concreta e intelligente”.
Non è una questione intellettuale, è un tema serio: la creatività vera risolve problemi, non è un’appendice accademica inutile, ed evita che i problemi tornino, produce lezioni e insegnamenti. Quel gazebo doveva essere un’opera d’arte da cui ripartire perché il simbolo, quando è intelligente e attinge dalla realtà trasformandola in nuovo approccio alle cose, contiene gli elementi cognitivi e sensoriali per CONSENTIRE DI IMMAGINARE LE SOLUZIONI. Questo sanno fare i veri artisti, questo fanno da millenni. Le cattedrali uniscono le comunità cittadine, ad esempio, ed è facile capirlo; al contempo trasmettono il potere della trascendenza, la vera materia di cui siamo fatti, lo spirito che ci anima ogni giorno ad amare ed essere amati, riconosciuti socialmente, ascoltati come esseri umani. La fede non è solo quella nella chiesa o in Dio ma anche quella che si ha negli Uomini, ed è una forza ben più grande di ogni interesse materiale.
Poi la retorica del fiore fa il paio perfetto con le frasi da Baci Perugina del giorno dopo: Boeri viene attaccato da ogni lato, per quel che attiene alla comunità delle competenze specifiche, quelle a cui la politica dice di voler tornare dal 1994 mentre regala prebende e incarichi a dei perfetti incapaci manovrabili, e quindi scrive che userà la massima umiltà per correggere il tiro, se necessario. Ma l’umiltà vera, l’empatia, la generosità autentica si dimostrano prima di progettare, non dopo.
ARTE E BISOGNI COLLETTIVI
Chi ha esperienza di arte pubblica per lo sviluppo territoriale e collettivo sa bene che esistono modalità creative per intercettare i bisogni inconsci delle persone e rispondere a quei bisogni con i dispositivi giusti. A quel punto questi diventano davvero partecipati, collettivi, comprensivi e comprensibili. In ogni senso. Basterebbe studiare e separare finalmente la percezione della realtà dalla la realtà reale, quella che l’arte italiana produce da millenni, dai Navigli di Leonardo da Vinci alle fabbriche di Olivetti, luoghi funzionali dove ritrovare il proprio spirito e nutrire immaginazione produttiva. Lo chiamano Made in Italy ma non sanno da dove arriva e come proteggerlo, lo stanno regalando e relegando al mercato della politica, perdendo un’occasione storica di generare identità risolutiva, concreta e intelligente.

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Campagna di Vaccinazione | Anti-Covid -19 | Stefano Boeri Architetti
progetto
Stefano Boeri Architetti, Stefano Boeri Interiors
L’architetto Stefano Boeri, su richiesta del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha elaborato, insieme a un team di consulenti e a titolo gratuito, il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione anti-Covid-19.
Una proposta integrata che prevede tre elementi: il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane; e un agile totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici.
Stefano Boeri: “Abbiamo voluto, grazie all’immagine di un fiore primaverile, una primula, creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri.”
Una proposta integrata che prevede tre elementi: il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane; e un agile totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici.
Stefano Boeri: “Abbiamo voluto, grazie all’immagine di un fiore primaverile, una primula, creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri.”
Il fiore
La proposta di Boeri, approvata nelle sue linee generali e ora in fase di ulteriore definizione, associa la campagna di vaccinazione a un fiore, icona non solo della grande biodiversità presente sul territorio italiano ma simbolo, anche, del ciclo della natura e della rinascita continua.
Il fiore a cui si ispira il concept è la primula che, sbocciando per primo dopo il lungo inverno, annuncia il risveglio della primavera.
Il fiore è il filo conduttore di tutti gli elementi della campagna tanto da costituire la stessa matrice della pianta circolare dei padiglioni destinati alle piazze italiane dove sarà ben visibile dall’alto, essendo disegnato in grandi dimensioni sulla superficie delle loro coperture e anche su pareti laterali e totem.
Le piazze sbocceranno, quindi, visivamente con un fiore. A questo elemento si ispira anche il pay-off della campagna identitaria: “L’Italia rinasce con un fiore”.
Il padiglione in legno e tessuto
La struttura circolare del padiglione, smontabile e ri-assemblabile, poggerà su una pedana in legno prefabbricata utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. Lo scheletro portante sarà realizzato in legno strutturale.
Il rivestimento esterno sarà realizzato con materiale tessile composto dall’accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili.
La copertura ospiterà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per soddisfare il fabbisogno dell’intero padiglione.
Le partizioni interne degli spazi saranno realizzate con sistemi prefabbricati in tessuto, anch’essi caratterizzati da leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza.
L’organizzazione degli spazi interni del padiglione prevede sia gli spazi necessari per la somministrazione del vaccino che quelli per l’accettazione e l’attesa dopo la vaccinazione. Il nucleo centrale del padiglione circolare è invece adibito a zone di servizio per gli operatori (back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc).
Gli elementi che caratterizzano il layout interno dei padiglioni verranno declinati anche nei punti di somministrazione individuati all’interno di strutture ed edifici già esistenti.
Primule nelle piazze italiane: come saranno i padiglioni per la vaccinazione contro il Covid
Per somministrare le dosi del vaccino agli italiani verranno isolati inizialmente 300 luoghi, poi nella fase di massa si arriverà a oltre 1.500 gazebo che, secondo il progetto di Boeri, saranno a forma di fiore e costruiti con materiali riciclati e biodegradabili
L’idea della primula come simbolo per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 viene da Pier Paolo Pasolini. Un paese di temporali e di primule, che raccoglie gli scritti dell’intellettuale tra il 1945 e il 1951, è il libro che ha ispirato l’architetto Stefano Boeri, ideatore del simbolo della campagna vaccinale. L’Italia da mesi è attraversata da una tempesta – la pandemia di Covid-19 – e ora è il tempo delle primule, e quindi della rinascita. Ma come funzionerà questa enorme campagna di vaccinazione, affiancata dalla campagna informativa per illustrare il piano ai cittadini? Lo hanno spiegato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e l’architetto Stefano Boeri. Per somministrare le dosi del vaccino agli italiani verranno isolati inizialmente 300 luoghi, poi nella fase di massa si arriverà a oltre 1.500 gazebo. Gazebo che, secondo il progetto di Boeri, saranno a forma di fiore, sostenibili e simboleggeranno – anche nei materiali con cui verranno costruiti – la rinascita del Paese, ha detto Boeri. Il commissario Arcuri ha spiegato che stanno «elaborando un budget e anche la scheda del costo di realizzazione delle strutture. Pensiamo che ci saranno molte persone e molte aziende che svolgeranno questa funzione “pro bono” come ha fatto l’architetto Boeri. Molti ci regaleranno il frutto del loro ingegno affinché gli italiani si possano vaccinare».
Sul suo profilo Twitter Boeri ha condiviso poi alcune immagini di come appariranno i padiglioni per la campagna di vaccinazione contro il Covid. All’esterno sarà posizionato un totem informativo a forma di fiore che dovrà spiegare ai cittadini la campagna, anche grazie alla realtà aumentata. I padiglioni, che secondo Boeri dovranno avere la forma di un fiore per rendere ancora più penetrante il messaggio, avranno la pianta flessibile, consentendo di poter essere montata e smontata agilmente. La struttura e la pedana saranno in legno, mentre il rivestimento esterno in tessuto tessile. I materiali usati per la costruzione dei padiglioni saranno riciclabili e biodegradabili, ha aggiunto Boeri, e «come fiori si alimenteranno con la luce del sole e trasmetteranno, mi auguro, un senso di fiducia».
All’interno gli spazi verranno studiati in modo da gestire il flusso dei movimenti, separando le zone d’attesa dalle aree di somministrazione, così come quelle dedicate ai servizi per gli operatori e per i cittadini. La sfida, ha spiegato Boeri, è «quest’idea di un sistema di padiglioni, che in qualche modo sboccia, cresce, nelle piazza italiane e diventa il simbolo di un Paese che è stato il primo a essere colpito. Questo è il Paese che oggi può forse raccontare meglio di chiunque altro che la bellezza ci può aiutare in un momento così difficile – ha detto Boeri –. La bellezza delle piazze, delle nostre città e di un fiore che può farci capire che possiamo uscire da un momento di buio».