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Variante Eek

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Cosa sappiamo della nuova variante del coronavirus scoperta in Giappone

La variante, associata alla mutazione E484K, sembra già diffusa al 70% se si considerano i dati di un ospedale di Tokyo. Bisogna studiarla meglio ma senza inutili allarmismi

Viola Rita07.04.2021

Spuntano sempre nuove varianti del coronavirus e ormai ce ne sono varie migliaia, anche se delle numerose forme solo alcune sono da tenere strettamente sotto controllo. Oggi c’è una nuova variante di Sars-Cov-2, individuata in Giappone e rintracciata abbondantemente a Tokyo, legata alla mutazione E484K e chiamata Eek da alcuni scienziati. La notizia arriva dall’agenzia Reuters, che rende noto che circa il 70% dei pazienti con Covid-19 testati nello scorso mese di marzo in un ospedale di Tokyo sarebbe stato colpito dalla forma virale mutata Eek. Secondo quanto riportato dal servizio pubblico radiotelevisivo giapponese (Nhk) la variante potrebbe essere associata a una riduzione dell’efficacia dei vaccini, anche se abbiamo bisogno di maggiori informazioni (non abbiamo i dati alla mano).

Nuove varianti

La nuova variante è caratterizzata dalla mutazione E484K, che in realtà era già stata scoperta in Brasile (nella variante brasiliana) e non solo. Ma le autorità giapponesi spiegano che la variante identificata a Tokyo è diversa dalle altre. L’aumento dei casi si è registrato poche settimane dopo l’allentamento di alcune misure, che ora tornano necessarie per contenere la diffusione di questa e altre varianti circolanti. I dati hanno dimostrato che le nuove forme virali che prendono piede e che circolano via via sempre con maggiore frequenza (diventando prevalenti) sono generalmente più trasmissibili e in qualche caso anche più letali.

Velocizzare la campagna vaccinale

In generale – non solo in Giappone – la necessità di vaccinare la popolazione quanto più rapidamente è legata anche al bisogno di impedire che nuove mutazioni possano attecchire più facilmente. Questo è ancora più vero, come spiegano gli infettivologi, in una fase delicata come quella di una così vasta campagna vaccinale, in un contesto in cui le persone già vaccinate convivono con i non vaccinati. In questo caso, infatti, il problema non riguarda soltanto la comparsa di nuove mutazioni: la circolazione di nuovi ceppi all’interno di gruppi già vaccinati può favorire un meccanismo per cui nuove mutazioni, che normalmente fra persone non vaccinati non prenderebbero piede, possano invece diffondersi più facilmente a causa della loro resistenza agli anticorpi specifici anticoronavirus prodotti dal vaccino.

Ma no al panico

Ancora non sappiamo se la variante scoperta in Giappone sia associata a una minore efficacia dei vaccini, per cui è inutile preoccuparsi prima del tempo Gli esperti richiamano alla calma e ad evitare il terrorismo delle varianti ovvero un allarme eccessivo, anche in assenza di sufficienti dati scientifici. Il panico non serve in nessun caso, quello che è utile è invece un monitoraggio vigile e continuare con azioni concrete, come vaccinarsi e prestare la massima attenzione alle misure per proteggersi dal contagio.

Attenzione alle Olimpiadi di Tokyo

Le autorità giapponesi sono preoccupate che le nuove varianti, fra cui quella scoperta a Tokyo, possano dare il via a una quarta ondata dell’epidemia. Le preoccupazioni sono aumentate dall’avvicinarsi della data di inizio delle Olimpiadi di Tokyo, cui mancano poco più di 100 giorno. Già spostate dal 2020 al 2021, queste Olimpiadi partiranno il il 23 luglio 2021 per concludersi l’8 agosto. La situazione peggiore al momento è nella città di Osaka, che ha cancellato la tappa del passaggio della torcia olimpica, prevista per la settimana prossima. La Corea del Nord ha appena rinunciato alla partecipazione alle Olimpiadi.