Alberto Mantovani
Festival Scienza Medica, Mantovani: “I vaccini Covid hanno salvato 2 milioni di persone”
Lo ha detto il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano
INCONTRO IMMUNITA VACCINI
Bologna, 9 ottobre 2023 – Un incontro. Un approfondimento. O meglio, un viaggio tra scienza e storia che ha riunito oggi pomeriggio, nell’accademia delle scienze in via Zamboni, una numerosa platea per ascoltare il professor Alberto Mantovani – direttore scientifico dell’Humanitas di Milano -, durante l’anteprima della nona edizione del Festival della scienza Medica (in programma il 10 e l’11 novembre), promosso dalla Fondazione per la Promozione e lo Studio della Scienza Medica. L’appuntamento – dal titolo “Immunità e vaccini: dal cancro al Covid-19” – ha così acceso, attraverso un lungo excursus, i riflettori sulle grandi sfide, progressi e obiettivi della medicina. Proprio sulle notizie degli ultimi giorni, Mantovani ha inoltre voluto ricordare come il premio Nobel a Karikò e Weissman “sia più che meritato: giusto riconoscimento per un lavoro portato avanti nuotando contro corrente.
Mi piace pensarlo come un Nobel alla speranza, soprattutto perché la tecnologia dell’rna messaggero ha cambiato il modo con cui noi facciamo ricerca. Ci ha dato strumenti nuovi, che noi cerchiamo di mettere al servizio della salute”.
Un Nobel, questo, “che alimenta la speranza affinché questa tecnologia ci aiuti a ottenere farmaci innovativi, vaccini terapeutici. Noi abbiamo infatti solo vaccini preventivi, ma coltiviamo la speranza – e siamo molto incoraggiati in questa strada – che si possano ottenere vaccini terapeutici contro il cancro, da utilizzare insieme alle altre armi immunologiche che noi stiamo utilizzando. Un Nobel alla speranza, infine, per ottenere vaccini che funzionino contro i grandi flagelli dell’umanità, contro cui non ne abbiamo ancora o, altrimenti, ne abbiamo di vecchi, scarsamente efficaci. Come contro l’Hiv, la tubercolosi e la malaria”.
Non solo. Mantovani ha poi voluto sottolineare come “non bisogna confondere l’Mrna con le modificazioni genetiche, perché questo è sorgente di cattiva informazione. Tutte le volte che abbiamo un’infezione virale, le nostre cellule sono piene di Mrna che codifica tutte le parole dei virus. Ma il nostro dna, la nostra informazione genetica, non viene modificata”.
L’incontro, inoltre, è stato l’occasione anche per puntare i riflettori, a tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia, sul tema vaccini anti-Covid: “Si stima che nel primo anno di utilizzo, quando avevamo a che fare con un virus più aggressivo, i vaccini abbiano salvato circa venti milioni di vite. Non solo – prosegue Mantovani -. Il virus muta e noi lo inseguiamo, proprio come facciamo con quello dell’influenza, e questa tecnologia ci promette di correre quasi alla stessa velocità del virus. L’invito è quindi quello di vaccinarsi, per proteggersi dalla malattia acuta e per proteggersi contro le conseguenze a lungo termine. I dati mostrano chiaramente che il vaccino protegga contro ‘long covid’”.
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